Cos'è un pedigree? E a cosa serve?

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    Il pedigree è il certificato di iscrizione al libro italiano di origine. Si tratta di un documento in cui viene specificato chi sono i genitori del cucciolo, i nonni e i bisnonni, i relativi trofei conseguiti e gli eventuali difetti genetici presenti nella linea di sangue.

    Se la documentazione non è stata consegnata agli enti preposti per il rilascio del pedigree entro pochi giorni dalla nascita dei cuccioli, il pedigree non può essere richiesto in seguito. Non si può legalmente fare il pedigree solo ad un tot di cuccioli della stessa cucciolata, o viene fatto per tutti o per nessuno.

    Poichè il rilascio del pedigree avviene a distanza di qualche mese dalla consegna della documentazione, l'acquirente può richiedere copia della documentazione attestante la richiesta.

    Il costo del pedigree è irrisorio, e deve essere compreso nel costo del cucciolo, la documentazione viene preparata dall'allevatore anche prima della nascita dei cuccioli, quindi non esisterà un costo con o un costo senza pedigree, in quanto la documentazione, se è stata fatta, deve venire consegnata all'acquirente senza ulteriori costi.

    La proposta di vendita di cuccioli "fortemente scontati" se richiesti senza pedigree, poichè il costo effettivo del documento è di poche decine di euro, può far nascere leggittimi dubbi: il cucciolo ha qualche problema e l'allevatore o il privato allevatore vuole evitare che si possa risalire a lui pubblicamente? La reale provenienza del cucciolo non è quella dichiarata? Il cucciolo in realtà non ha diritto al pedigree in quanto uno dei due genitori era un meticcio o un cane di razza senza pedigree?

    Il pedigree è nominativo (del cucciolo) ed attribuito inequivocabilmente a tale cucciolo grazie all'indicazione del microchip, il pedigree non può essere "passato" ad altri cuccioli, è illegale.
    Poichè un pedigree non consegnato non può essere legalmente utilizzato per altri scopi, se il documento esiste e non viene consegnato non si può che pensare che ciò avvenga per secondi fini su cui è necessario indagare.

    Un cucciolo senza pedigree, anche se nasce da due cani di pura razza e dotati di pedigree, è ufficilamente considerato meticcio, quindi rinunciando al pedigree si acquista un meticcio che non ha valore commerciale (e sottolineo commerciale, non affettivo).

    I cani privi di pedigree non possono partecipare alle esposizioni, a meno che non facciano parte delle poche razze per le quali è ancora è aperto il RSR (ancora noto come Libro Italiani Riconosciuti o lir). La razza Chow Chow non è tra queste.

    Siccome è tardi e sono un pò fusa... admin apporta le dovute correzioni e aggiungi ciò che ho dimenticato! Grazie!

    Edited by forever - 5/1/2011, 00:38
     
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    perdonami se faccio un appunto al tuo interessante post...
    si possono iscrivere al ROI i cuccioli anche singolarmente entro i 2 (mi sembra) mesi di età
     
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    Scusate, mi prendo qualce tempo per rileggere il tutto a questo proposito ed aggiungere, se mai ce ne fosse bisogno.
     
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    CITAZIONE (blackribbon @ 5/1/2011, 11:00) 
    perdonami se faccio un appunto al tuo interessante post...
    si possono iscrivere al ROI i cuccioli anche singolarmente entro i 2 (mi sembra) mesi di età

    Appunta appunta, le cose scritte sopra sono solo quelle che ricordavo a mente, di sicuro ci sono diverse altre cose da scrivere, ho detto apposta di fare correzioni e aggiunte :)

    Spiega meglio questa procedura :)
     
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    andando a rileggermi le norme dell' ENCI mi sembra di aver capito che l'iscrizione singola sia riservata alle razze in cui è aperto il RSR, per cui attendo chiarimenti da Isabella, e ti restituisco l'esattezza del tuo scritto :D

    però mi rimane un dubbio...i cani della stessa cucciolata che hanno nomi diversi cioè che non iniziano con la stessa lettera dell'alfabeto come vengono iscritti???
     
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    E' possibile avviare la procedura di riconoscimento per un singolo cucciolo di una cucciolata, solo per le razze in cui l'RSR è ancora aperto, il Chow non è tra queste. Il RSR è il registro supplementare riconosciuti ex LIR libro italiano riconosciuti, e si può considerare alla stregua di un pedigree.

    Queste le regole:

    Fonte: sito istituzionale Enci.

    Iscrizione dei cani capostipiti all’RSR

    1. I cani delle razze italiane ed estere (escluse quelle della seguente lista www.enci.it/documenti/RSR_ESCL_PRIMAGEN.pdf ), senza distinzione di sesso, possono essere iscritti nel RSR come capostipiti, allorché:

    2. per la razza interessata su proposta della competente associazione specializzata non sia stata deliberata dalla CTC la chiusura del libro;

    3. abbiano conseguito, in una manifestazione canina riconosciuta dall’ENCI, un certificato di tipicità (C.T.).

    4. per le razze sottoposte in Italia a prova di lavoro, sia stato conseguito un certificato di qualità naturali (CQN) o la qualifica di almeno “Molto Buono” in una prova riconosciuta dall’ENCI, in apposita classe.

    5. I soggetti di qualsiasi razza, italiana o non, e di qualsiasi sesso, discendenti da almeno tre generazioni complete, registrate nel RSR, possono ottenere il passaggio d’iscrizione nel ROI purché abbiano conseguito il C.T. nella Classe RSR, oppure la qualifica di “Molto Buono” in un’altra classe, nell’ambito di un’esposizione riconosciuta dall’ENCI.

    6. I cani delle razze italiane, già iscritti all’RSR, se proclamati campioni italiani di bellezza acquistano il diritto di essere iscritti al ROI.


    CITAZIONE (blackribbon @ 5/1/2011, 15:59) 
    però mi rimane un dubbio...i cani della stessa cucciolata che hanno nomi diversi cioè che non iniziano con la stessa lettera dell'alfabeto come vengono iscritti???

    Non son sicura di aver capito bene... intendi dire se uno chiamasse i suoi cuccioli Tizio, Caio, Sempronio, Mevio, Filano e Calpurnio?

    Edited by forever - 5/1/2011, 17:06
     
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    intendi dire se uno chiamasse i suoi cuccioli Tizio, Caio, Sempronio, Mevio, Filano e Calpurnio?


    si! :)
     
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    Potrebbe tranquillamente chiamarli così, se si tratta di un allevatore con affisso li chiamerebbe Tizio del Sasso Bianco, Caio del Sasso bianco eccetera (è solo un esempio, casomai esistesse un affisso con questo nome, la pubblicità occulta era assolutamente non volontaria :) ), se si tratta i un privato solo con il loro nome.
    La mia amica dei border ha chiamato una cucciolata con i nomi delle fermate della metropolitana londinese della linea che usava quando è andata in ferie li :D
     
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    ma allora perchè gran parte degli allevatori , per i nomi delle cucciolate, segue in ordine cronologico l'alfabeto ?
    secondo te cosa causa questa disparità?
     
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    Immagino per avere una sorta di "storico" delle cucciolate, e per identificare velocemente i fratelli di una stessa cucciolata. Per esempio, se allevassi con l'affisso "del Tornado Roteante" (sempre esempio, come prima :D) e un giorno incontrassi la nuova famiglia con un mio ipotetico cane di nome Dongiovanni del Tornado Roteante saprei subito che si tratta di un cane nato nella mia quarta cucciolata.
    Bisognerebbe sentire gli allevatori però.
     
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    sentire gli allevatori
    E' così. Comunque non tutti gli llevatori seguono l'alfabeto. Moltissimi non lo fanno e chiamano i cuccioli come meglio credono. In Francia, al contrario, tutti i cuccioli, di qualsiasi razza, hanno la rima lettera obbligatoria secondo l'anno. Quest'anno tutti i cuccioli nati in Francia hanno nomi che iniziano con la lettera "F".
     
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    A COSA SERVE IL PEDIGREE (fonte: Ti presento il Cane rivista cinofila online, di Valeria Rossi e Ludovica Lagomarsino)

    Cominciamo col dire che un pedigree non è un "certificato di nobiltà", e che non rende "meno cane" un animale che ne è sprovvisto.
    Però non lo rende "cane di razza pura", neppure se è morfologicamente identico ai cani della razza a cui "vorrebbe" appartenere.

    Questo significa che un cane senza pedigree non potrà partecipare ad alcuna manifestazione ufficiale (esposizione, prova di lavoro ecc.) e che faticherà moltissimo anche a trovare un partner, perché nessun allevatore (o privato) serio accetterà mai di accoppiare il proprio cane con un soggetto senza documenti.
    L'unica possibilità è quella di trovare un soggetto a sua volta privo di pedigree...ma per allevare cosa?
    Cani di cui non si sa nulla e su cui non è stata fatta alcuna selezione né sanitaria (la più importante di tutte) né caratteriale?
    I cani non devono necessariamente essere tutti belli: ma sani ed equilibrati, questo sì!
    Accoppiare a casaccio non può dare alcuna garanzia in questo senso, e quindi è molto meglio evitarlo.
    (...)
    Tutte queste considerazioni possono risultare difficili da comprendere per il profano che decide di voler acquistare il simpatico batuffolo di pelo che occhieggia dalla vetrina di un negozio di animali.
    Talora al privato non importa nulla del pedigree perché pensa che esso serva soltanto a chi va in esposizione.
    In altre occasioni all'acquirente basta sentirsi dire che il pedigree "esiste": ma nessuno gli ha mai spiegato a che serve, e lui si mette in tasca un bel foglio di carta di cui non capisce nulla.
    Non che questo sia un gran danno, perché moltissimi pedigree stranieri ceduti dai negozi (ma anche da pseudoallevatori) non significano DAVVERO nulla.
    Se il nostro cucciolo è figlio di Fufi e Bubi, a loro volta figli di Tom e Lady, i cui genitori erano Birillo e Diana...quali informazioni possiamo attingere?
    Lasciando pure da parte il fatto che molti di questi pedigree sono assolutamente FALSI...anche se fossero veri non ci direbbero nulla.

    Ecco perché l'ENCI, agli allevatori riconosciuti, concede il famoso "affisso", ovvero il "cognome" del cane.
    Quando si acquista un cucciolo che si chiama "Pinco di casa Pallino", sappiamo esattamente con chi prendercela se salta fuori (per esempio) un problema genetico, perché l'allevamento "di casa Pallino" ha un titolare ben identificabile.
    Potremo quindi indagare su di lui, sui suoi cani, cercare di capire se il problema deriva dall'uno o dall'altro soggetto e regolarci per l'eventuale riproduzione.
    Se invece sappiamo solo che mamma e papà si chiamano Bubi e Fufi...come potremo informarci su di loro?

    Se non si ha alcuna necessità o desiderio di avere per compagno un cane di razza, la risposta migliore alla ricerca di un compagno fedele che vi amerà per tutta la vita è quella di rivolgersi al meraviglioso e nobile mondo del cane meticcio.
    I meticci sono possono dare tutto quello che normalmente si desidera da un cane...ma senza trucco e senza inganno.
    Gemma, meticcio DOC. Tutti i cani hanno la stessa dignità e lo stesso valore affettivo: se però si vuole la razza pura, essa dev'essere certificata. In caso contrario ci sono tanti dolcissimi "cani fantasia" che attendono nei rifugi.

    Se invece si amano uno o più requisiti del cane di razza (bellezza estetica o particolari requisiti caratteriali), allora è giusto e corretto acquistare un cane munito di documenti ufficiali, perché SOLO il cane con pedigree è "realmente" di razza pura.
    Gli altri equivalgono in tutto e per tutto a meticci (il loro valore commerciale e zootecnico è ESATTAMENTE lo stesso), ma solitamente vengono venduti anziché ceduti gratuitamente, perché "sono di razza".
    In realtà NON LO SONO AFFATTO, e farli pagare come tali è una vera e propria truffa.
    "Cane di razza pura", anche per la legge, è sinonimo di "cane con documenti".
    L'aspetto fisico non conta nulla.
    Un mio pastore tedesco,molti anni fa, scappò a mia madre e fece una fuga d'amore con una semicocker. Nella cucciolata che nacque, oltre a sei pastori cockereschi dalle stranissime fogge, c'era un maschietto che sembrava un pastore tedesco purissimo.
    Avrei potuto sfidare qualsiasi allevatore o giudice a dire che fosse un meticcio.
    Eppure era...meticissimo, e se avesse riprodotto a sua volta sarebbero saltati nuovamente fuori tracce assai visibili di "pastore cockeresco".
    Ecco perché l'aspetto non significa nulla, ed occorrono documenti capaci di provare che genitori, nonni e bisnonni di un cucciolo appartenevano TUTTI ad una razza precisa.

    Avvertenza conseguente a quanto detto finora: se proprio si vuole prendere un cane di "similrazza", ovvero il cosiddetto "cane di razza senza pedigree", si abbia almeno l'accortezza di non utilizzarlo in riproduzione. Nascerebbero infatti cuccioli difficili da sistemare, potenzialmente tarati (perché non c'è controllo sanitario a monte) potenzialmente non purissimi (perché nessuno può garantirci che tutta la linea di sangue del nostro cane sia di razza pura).
    Tutto questo, infine, mina il duro lavoro di selezione che ha visto persone impegnare intere vite per il benessere di una razza.
    Quindi sì al cane senza pedigree, che ha la sua dignità di cane come qualsiasi altro...ma solo se non gli si fanno fare cuccioli.

    Infine...se si vuole un cane di razza con pedigree, si cerchi un VERO cane di razza con un VERO pedigree: e cioè ci si preoccupi di trovare un allevatore serio, che non faccia pasticci con i documenti e che faccia vera selezione cinotecnica, e non...commerciale.
    Come trovarlo?
    Qualche consiglio ve lo diamo su questo stesso numero di "Ti presento il cane", nell'articolo "Qual è il buon allevatore?"
    Per il resto la cosa migliore da fare è rivolgersi alla delegazione ENCI della propria città, o meglio ancora alla Società specializzata che tutela la propria razza del cuore.
     
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    IL PEDIGREE...non lo voglio no!
    di Daniela Maffei


    Mica devo andare a fare le gare...
    Questo é - fin troppo spesso - ciò che dichiarano le persone che hanno acquistato un cane di razza.
    Un po' lo dicono perché non sanno a cosa serva effettivamente un pedigree...un po' perché a volte, per avere anche il pedigree, viene richiesta una cifra che supera il prezzo del cane stesso.

    Bhe, intanto sfatiamo un mito.
    Il pedigree costa € 7,23 (tariffa per i soci allevatori) per la denuncia di Monta e Nascita ("Modello A"), ai quali vanno ad aggiungersi € 10,85 per ogni singolo cucciolo, nel momento della presentazione della Denuncia di Cucciolata ("Modello B").

    Ovvero una cifra che al massimo raggiunge i 20 euro.

    Quindi, se per un pedigree viene richiesta una cifra “X” a parte...tutto fa presupporre una piccola propensione alla malafede.
    Chi si trovasse in questa condizione oggi ha un’informazione in più per comprendere che in "quel" posto specifico é bene non prendere un cane di razza.

    Che cos'è, in realtà, che fa crescere il prezzo di un cane di razza?

    Per cominciare a capire qualcosa di più é bene comprendere che, così come non tutti siamo dotati di doti fisiche e psichiche tali da poter intraprendere la carriera di scienziato, di modello o di sportivo ad altissimi livelli, lo stesso succede per i cani.
    Non tutti i soggetti sono ai massimi livelli.
    Per gli esseri umani esiste una bellezza cosiddetta convenzionale, che dipende dalla moda, e una bellezza artistica, che consiste essenzialmente nella giustezza delle proporzioni.
    Se vogliamo fare i filosofi...la bellezza, non solo quella estetica, chiaramente, é la manifestazione dell’immagine divina.

    Per i cani di razza la bellezza (l'unica esistente, in cinotecnia) si identifica con l’aderenza allo Standard, tanto per quanto riguarda le caratteristiche estetiche quanto per quelle caratteriali, ovvero con la massima rassomiglianza del soggetto in questione a quanto descritto nello Standard della razza a cui appartiene.
    Trattandosi di razza, gli individui che la compongono hanno in comune un patrimonio genetico ereditario e trasmettono ai figli una serie di caratteri omogenei.
    Ma...c’é un grosso ma, e cioè il fatto che la trasmissione genetica non è mai certa né scontata.
    Senza entrare nello specifico, che richiederebbe una preparazione sulla genetica da adetto ai lavori, tanto da parte di chi scrive quanto da parte di chi legge, questi caratteri a trasmissione genetica possono esprimersi in maniera più o meno evidente.
    Detto in parole poverissime: i soggetti appartenenti ad una stessa razza non escono tutti uguali, come da uno stampo.
    Le variazioni possono essere infinite.
    E possono ritrovarsi sia nelle caratteristiche estetiche, che possiamo riassumere brevemente in: colore, lunghezza e tessitura del pelo, altezza, forma delle orecchie, forma della coda, forma del cranio e del muso, che nelle attitudini caratteriali, che fanno si che un levriere, con le sue lunghe gambe, corra forte più di un bassotto, che questi sappia, grazie alle sue gambe corte e al suo coraggio, entrare e scovare il nocivo in tana, che il labrador riporti più naturalmente di un segugio, e che questi sappia seguire una traccia in maniera più funzionale di un barbone.
    Un cane di razza, perché possa considerarsi tale, deve avere un certo “vestito” ed ANCHE un certo carattere, e queste sue caratteristiche devono trasmettersi alla prole.
    Se uno od entrambi i genitori sono carenti in alcune di queste caratteristiche, lo saranno ancor di più i loro figli.

    E’ solo attraverso lo Standard di razza che si può comprendere, leggendolo accuratamente, che un soggetto appartenente ad una specifica razza “deve” essere alto al massimo 50 cm e con il pelo lungo e setoso, ad esempio, che “deve” essere un cane molto vigile (che tradotto dallo ‘standardese’ significa che abbaia molto!), che “deve” essere diffidente o amichevole con gli estranei (e questo può significare una propensione di razza alla guardia piuttosto che alla compagnia) ecc ecc.
    Se si cerca un cane silenzioso, adatto alla vita di appartamento, con il pelo corto, tendenzialmente amichevole, e poi ci si ritrova con un cane abbaione, che semina peli ovunque, rompitutto, diffidente, la vita con quello specifico cane potrebbe rivelarsi estremamente difficile.
    Allora, che fare per tutelarsi?
    Ecco che qui diventa importante il pedigree, non come “pezzo di carta” ma come “pezzo di storia” del nostro cane.
    Ed ecco perché é importante che all’interno di quel pezzo di storia siano presenti cani noti e testati, i cosiddetti campioni.

    Prima ancora della bellezza, però, c'è la salute.

    Moltissimi cani, di razza e non, soffrono per alcune patologie la cui influenza é - in parte più o meno importante - anche ereditaria.
    Se all’interno del pedigree di un cucciolo possiamo riscontrare i controlli effettuati nelle quattro generazioni precedenti nei confronti di queste patologie, é possibile presuppore una certa propensione alla salute anche nel cucciolo.
    Non si avrà mai la possibilità, almeno con gli esami attualmente in uso, di avere la certezza assoluta dell’assenza della patologia, ma quantomeno sapremo che le possibilità sono molto più remote.
    Questi esami...COSTANO!

    Aspetto caratteriale

    Per moltissime razze (da caccia, difesa, utilità, ecc.) esistono dei test studiati apposta per comprendere quanto questi soggetti siano portatori delle caratteristiche caratteriali desiderate.
    Se sul pedigree del cucciolo é possibile riscontrare la presenza di molti soggetti testati caratterialmente, si hanno maggiori probabilità che anche il cucciolo sia un buon soggetto dal punto di vista caratteriale.
    Un setter che ha paura dei colpi, un labrador che non ha attitudine al riporto, un bassotto che ha paura della volpe, un rottweiler che ha paura delle persone NON sono soggetti che rispecchiano lo standard caratteriale.
    Anche questi test...COSTANO!
    Costano per il tempo che va dedicato alla preparazione del cane, costano per gli spostamenti necessari a raggiungere il posto adatto alla sua preparazione, costano perché va pagata l’assistenza di un professionista, costano per l’iscrizione alla gara...e così via.

    Terzo aspetto: quello estetico

    Se molti soggetti presenti nel pedigree del cucciolo hanno avuto buoni risultati nelle esposizioni di bellezza, le probabilità che il cucciolo sia un soggetto aderente allo Standard anche dal punto di vista morfologico aumentano.
    Questo aspetto è, forse, quello che può interessare meno dal punto di vista concreto; tuttavia se si desidera un cane mignon, di 2-3 kg di peso, e poi il cane é 10 kg...così come se si cerca un soggetto di taglia grossa, e poi il cucciolo in questione resta mini, non tutte le necessità verranno soddisfatte.



    Se i soggetti presenti all’interno del pedigree di un cucciolo NON SONO mai stati sottoposti a esami, prove e giudizi, come é possibile comprendere quanto questo cucciolo rappresenta la sua razza?
    O si é dei super esperti (e anche così è difficile capirlo), oppure si deve andare alla cieca.
    Certo, possono esserci le rassicurazioni di chi ha prodotto quella cucciolata: ma lasciano il tempo che trovano.
    Mai come in questo caso, carta canta!

    Le probabilità che un soggetto nato da genitori, nonni e bisnonni selezionati, esenti da malattie a trasmissione genetica, corretti dal punto di vista del carattere e dell’estetica sia a sua volta sano, equilibrato e tipico, sono stratosfericamente più alte di un soggetto che invece nasce da cani non controllati.
    La storia del cucciolo rappresenta quasi sempre quello che il cucciolo sarà da grande.
    Forzatamente, questa storia ha avuto un costo, che é stato sostenuto da tutti quei proprietari - allevatori consapevoli e responsabili che hanno fatto controllare tutti gli antenati di quel cucciolo.

    Far riprodurre due cani di razza selezionati non é "produrre in serie": ciò sta a significare che non si potrà mai avere la certezza assoluta del miglior risultato ed è lo stesso motivo per cui non bisogna mai abbassare la guardia e continuare a perpetrare i controlli con serietà.
    Tuttavia, l’investimento fatto da chi ha scelto questa via pone il futuro proprietario di quel cucciolo nella situazione ottimale per poter avere un cane sano, tipico ed equilibrato.

    Quello che costa sul serio, in termini di denaro, di tempo e di dedizione al cane, non é il pedigree in quanto “pezzo di carta”, ma le informazioni in esso contenute, “ la storia” del lavoro di selezione.

    Leggere per informarsi e arrivare a conoscere è la regola aurea per la scelta di un cane di razza!
     
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